Stradivari e i suoi Violini: l’Arte della Perfezione
Innegabile è il fascino dei violini Stradivari, rinomati per la loro eccezionale qualità sonora e l’artigianato leggendario. Antonio Stradivari, liutaio italiano del XVII e XVIII secolo, ha realizzato strumenti che sono diventati il punto di riferimento nella liuteria moderna. Tuttavia, il numero esatto di violini Stradivari autentici esistenti oggi è ancora oggetto di dibattito tra gli esperti.
Stradivari, durante la sua vita, ha prodotto circa 1100 – 2000 strumenti, tra cui 960 violini. Attualmente, si stima che circa 600 dei suoi strumenti siano tuttora in circolazione, con circa 450 – 500 violini documentati. Questi strumenti, oltre a essere suonati da solisti internazionali e custoditi da collezionisti privati, sono esposti nei musei di tutto il mondo e sono noti per la loro altissima qualità sonora, la costruzione raffinata e il valore storico.
Stradivari nacque tra il 1644 e il 1649 a Cremona, Italia, e si formò presumibilmente presso il celebre liutaio Nicola Amati. La maggior parte dei suoi strumenti più costosi e ricercati fu realizzata durante il “Periodo d’Oro” (1700-1725), periodo in cui Stradivari raggiunse la massima perfezione nella sua arte. Stradivari aveva due figli che occasionalmente lavoravano nel suo laboratorio, ma il loro lavoro non raggiunse la fama di quello paterno. Stradivari morì nel 1737, lasciando la sua bottega e i suoi strumenti al figlio Francesco.
La maggior parte degli strumenti di Stradivari ha subito modifiche nel XIX secolo per adattarsi alle nuove esigenze musicali e all’estetica del periodo. Elementi come manici, tastiere, ponticelli, catene, anime e cordiere sono stati sostituiti, mentre le casse sono state rinforzate per sopportare la maggiore tensione delle corde. Di conseguenza, nei violini di Stradivari solitamente solo la cassa è originale e il suono riflette più le preferenze del XIX secolo che quelle originali.
Diverse teorie suggeriscono che le caratteristiche eccezionali degli strumenti di Stradivari siano dovute a fattori come la densità del legno, il trattamento chimico del materiale o una formula segreta della vernice. Tuttavia, queste ipotesi non sono supportate da prove ufficiali; la vera distinzione degli strumenti di Stradivari risiede nell’eccellente qualità delle materie prime e della loro costruzione.
I violini e, in generale, gli strumenti ad arco tendono a migliorare con l’età: suonare un violino con costanza aiuta ad “aprirlo”, cioè a migliorare la potenza e la qualità del suono. Per questo motivo, i collezionisti sono soliti concedere gli Stradivari a grandi violinisti, affinché siano suonati regolarmente. Tra i violini Stradivari più famosi ci sono:
- Stradivari “Molitor” (1697): attualmente posseduto dalla virtuosa violinista Anne Akiko Meyers, è noto per la sua storia turbolenta e il valore di 3,4 milioni di dollari.
- Stradivari “Gibson” (1713): posseduto dal violinista Joshua Bell, è famoso per essere stato rubato ben due volte e poi recuperato.
- Stradivari “Soil” (1714): suonato dal celebre violinista Itzhak Perlman, è considerato uno dei migliori strumenti di Stradivari.
- Stradivari “Messia” (1714): conservato all’Ashmolean Museum, è in condizioni quasi perfette e non viene mai suonato.
- Stradivari “Lady Blunt” (1721): venduto per 15,9 milioni di dollari nel 2011, è in eccellenti condizioni e il ricavato della vendita è stato donato ai soccorsi per il terremoto e lo tsunami del Giappone del 2011.
- Stradivari “Willemotte” (1734): chiamato con il nome del collezionista del XIX secolo Charles Willemotte, è stato acquistato dal violinista di fama mondiale Leonidas Kavakos nel 2017.
Attualmente, circa 450 violini Stradivari sono conosciuti e documentati, ma è possibile che ce ne siano altri ancora da scoprire. Questi strumenti sono altamente ricercati per il loro suono e valore storico, e continuano a essere suonati da violinisti di fama mondiale che si esibiscono regolarmente in tutto il mondo, Italia compresa.